La Sardegna d’inverno

Continua il nostro viaggio alla scoperta della Sardegna d’inverno andando alla scoperta di 3 bellissime zone quali: Nuoro, Fonni e Campidano e Barbagia. La Sardegna non è solo mare e sole, in inverno si può conoscere la parte storica e culturale della Sardegna. La città più importante e colta è Nuoro. Vi sono giovani artisti poeti, scrittori, giovani forti e gentili e taluni sono avviati verso una realtà celebre.

Nacque qui anche la celebre scrittrice Grazia Deledda nel 1894, che fu premio Nobel per la letteratura nel 1926 e che ambientò i suoi romanzi proprio nella città di Nuoro. Nello stesso periodo nacquero anche scultori, pittori e musicisti quali Francesco Ciusa, Antonio Ballero, Priamo Gallisay, Pasquale Dessanay e Giacinto Satta.

La Sardegna d'inverno
Nuoro

I musei. Nelle vicinanze abbiamo il museo Man il Mueso d’arte con oltre 200 opere di importanti maestri sardi del XX secolo tra i quali possiamo annoverare Mario Delitala, Costantino Nivola, Giuseppe Ballero, Giuseppe Biasi e Giovanni Ciusa Romagna. Presso il Man è esposta l’unica raccolta di disegni e ceramiche di Salvatore Fancello e del corpus grafico dell’opera di Giovanni Pintori .

Il Museo Ciusa che si trova a Nuoro all’interno dell’ex Tribunale, è dedicato a Francesco Ciusa (1883-1949), ritenuto l’iniziatore della scultura moderna nell’isola. Trasferitosi a Cagliari iniziò a lavorare alle sculture ispirate al mondo pastorale e alla cultura nuorese. Successivamente spostò il suo interesse sulla ceramica  e sulle sculture  in “stucco e Marco”

Il Museo Deleddiano. A Nuoro si trova la casa Natale della scrittrice Grazia Deledda, un edificio della seconda metà dell’Ottocento ed è un esempio di abitazione nuorese del ceto benestante. La casa è stata nominata monumento nazionale nel 1968. Il Museo verrà aperto solo nel 1983 grazie al contributo della famiglia Madesani – Deledda che trasferisce un gran numero di manoscritti, fotografie e documenti vari e oggetti personali.

Sempre alla scoperta di paesi colori e sapori, vi vogliamo far scoprire Fonni, il paese più alto della Sardegna e situato nel Gennargentu. Fonni fu descritto da Grazia Deledda come “quel bizzarro paese adagiato sulla cima di un Monte come un avvoltoio in riposo” (Cenere 1904).

Le memorie e i sapori di una vita agropastorale vengono custoditi dagli abitanti di Fonni  e tramandati  con le loro storie.

La Sardegna d'inverno
Fonni

Il Museo di Fonni, situato in uno storico edificio dell’ottocento, raccoglie in molti murales i momenti della vita pastorale. I pastori per seguire il gregge, rimanevano diversi mesi sui monti, lasciando le case alla gestione delle donne che si occupavano anche di educare i figli, svolgevano tutti i lavori domestici e intrattenevano le relazioni sociali. Qui nacque e si consolidò il “S’aggiudu torrau” (l’aiuto) una sorta di regola non scritta che prevedeva lo scambio di favori tra persone in modo di aiutarsi reciprocamente nel momento del bisogno. Nel territorio del Gennargentu vivono anche animali  che sono il simbolo della Sardegna: l’aquila, il muflone, il daino. Qui troviamo anche il tipico cane pastore  fonnese che risalirebbe al periodo prenuragico.

La caratteristica di questa località è quella di poter sciare nel periodo invernale e godere di un fantastico panorama. Il nostro viaggio continua alla scoperta dei laghi e Nuraghi della Campidano e della Barbagia di Seulo tra cascate, grotte, foreste, altipiani e colline.

La Sardegna d'inverno
Barbagia

Intorno ai laghi di Baroccus, Flumendosa e Mulargia, la natura si rivela attraverso panorami inaspettati e incantevoli . Un territorio ancora selvaggio e ricco di storia con tradizioni e monumenti archeologici di straordinaria suggestione. Un percorso alla scoperta del Sarcidano parte dal Nuraghe di Orroli. Il nuraghe prende il nome dai licheni rossi che lo ricoprono, mentre il Nuraghe Arrubiu è l’antico custode in pietra del territorio; è l’unico Nuraghes a forma pentalobato ed è il più maestoso. Il lago Flumendosa è teatro di affascinanti escursioni n battello. Si presenta ai suoi visitatori con acque brillanti che sembrano incastonate tra le montagne della Sardegna. Il santuario nuragico di Santa Vittoria  circostante la Giara di Serri, è un complesso monumentale immerso in una ambiente naturalistico di notevole importanza. Fu frequentato fin dall’inizio della Civiltà Nuragica a partire dal 1600 a.C. In tarda età del ferro (1.100-900/800) si trasformò in importante luogo di espessione religiosa nuragica.

Il lago di Is Borroccus di Isili si è creato artificialmente grazie alla creazione della diga nella gola di Is Borrocus, raccogliendo le acque provenienti dal Fiume Mannu, posto nel territorio del paese di Isili. Il lago prende il nome dalla chiesa dedicata al Santo ed edificata nella roccia, nel mezzo delle acque del lago, nel quale si specchia generando un gioco di luci e colori.

Le grotte di Is Janas e Su stampu de Su turnu sono immerse in una rigogliosa foresta di lecci ed hanno come caratteristica la forma rettangolare del loro ingresso. Secondo l’antica leggenda sono state l’antica dimora di 3 fate che vennero pietrificate per aver ucciso un frate. Le pareti della grotta sono coperte da marmorei drappeggi . Su Stampu è un triplice fenomeno carsico: inghiottitoio, grotta risorgiva carsica, in una grotta con al centro un laghetto ampio e trasparente . Lo scenario è completato da ruscelli dalle acque cristalline e da essenze vegetali rare.

La Sardegna d’inverno saprà sorprendervi con i suoi musei, la sua storia, la sua cucina di cui parleremo più diffusamente in una delle prossime pubblicazioni.

Vi aspettiamo nella nostra Sardegna, la Sardegna d’inverno!

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