miniere del sulcis iglesiente

Miniere e Giardini della Sardegna

Miniere e Giardini della Sardegna

La ricchezza mineraria della Sardegna risale all’inizio dell’Ottocento quando erano ben 59 le miniere attive e si estraevano principalmente: ferro, argento, rame e piombo. L’importante attività estrattiva attirò l’attenzione dei più importanti imprenditori liguri e piemontesi, nonché delle principali nazioni europee. Vennero costituite le prime società di sfruttamento dei giacimenti minerari della Sardegna.

Il forte sviluppo dell’industria estrattiva attirò in Sardegna molta manodopera e nuovi specialisti quali: ingegneri, geologi, impiegati amministrativi e manodopera da tutta Italia. Il capitale delle società che estraevano in Sardegna non era locale tranne la concessione fatta all’imprenditore sardo Giovanni Sanna che nel 1848 ottenne una concessione per 1200 ettari situati nella zona di Montevecchio. Le miniere di Bugerru nel Sulcis Igesient, scrissero la storia dei lavoratori di tutta Italia.

miniere del sulcis iglesiente
miniere del Sulcis Iglesiente

Al piombo e all’argento, che erano i minerali principalmente estratti nell’isola fino al 1865, si affiancò lo zinco, la cui presenza fu scoperta nella seconda metà del 1800 nella miniera di Malfidano Buggeru. Nelle miniere di Masaloni, Giovanni Bonu, Monte Narba, Perd’Arba, Baccu Arrodas, Tuviois, S’erra e S’Ilixi e Nicola Secci, si arrivò ad occupare fino a 1.500 persone. Dopo la seconda guerra mondiale, l’estrazione continuò a pieno regime solo nei principali distretti. Dagli anni ’70 l’attività estrattiva entrò in crisi a causa dell’intensa attività estrattiva che nel corso dei secoli, aveva portato all’esaurimento delle varie miniere. Anche l’elevato costo per estratte il minerale diede al settore minerario l’input decisivo verso la chiusura delle miniere che arrivo sul finire degli anni 90 prima con il distretto di Montevecchio, successivamente con quello di Iglesias.

Gli antichi villaggi minerari, rimangono ancora oggi uno dei luoghi più visitati fra i centri di archeologia industriale fra i più visitati e apprezzati da studiosi, appassionati e visitatori.

Per oltre un secolo, il territorio è stato sottoposto ad un continuo depauperamento delle sue risorse ambientali.

Boschi interi tagliati selvaggiamente per fare carbone, per approvvigionare la miniera di legname.

Oggi Buggerru e tutti i luoghi del Iglesias, possono offrire turismo e soggiorni tra i più naturali e tra i più affascinanti della Sardegna.

Il contatto con la vera terra sarda e con la popolazione sempre affabile, il mare incantevole e la natura che rinasce, colpirà il vostro cuore in modo indimenticabile.

Si segnala la visita dei seguenti musei:

Museo Etnografico

Via Vittorio Emanuele

Fluminimaggiore

Museo Paleontologico

P.zza Regiione

Fluminimaggiore

Museo Mineralogico

Sardo Istituto Tecnico Industriale Minerario

Via Roma, 4/5

Iglesias

Eleganti giardini da visitare

Nel 1866 a Cagliari l’accademico Patrizio Gennari inizia a pensare ad una collezione di piante che oggi vanta centinaia di esemplari.

Quattro cisterne romaniche all’interno dell’orto botanico raccolgono tutto il genio neoclassico dell’architetto Gaetano Cima, che intorno alle cisterne volle costruire un tempio della scienza botanica.

Il marchese Aymerich di Laconi si avvalse della maestria di Gaetano Cima per dare forma ai 22 ettari di giardini che circondano i resti del castello Aymerich  del XI secolo situato nel comune di Laconi, nella regione denominata

Palazzo Aymerich
Palazzo Aymerich

Sarcidano, al centro della Sardegna. Probabilmente ai signori laconesi si deve anche l’impianto boschivo circostante il castello, nel quale trovano dimora anche piante singolari e non originarie, quali un cedro del Libano di dimensioni eccezionali ed il pino di Corsica. Il parco è costituito anche da fitti lecceti, intervallati da cavità naturali, ruscelli, piccole cascate e laghetti che creano un’atmosfera di grande fascino, a disposizione di tutti a pochi passi dal centro urbano. Il Giardino Aymerich costituisce anche una fitta rete di sentieri che si ritrovano davanti alla cascata maggiore. L’acqua affiora ovunque lungo il percorso, legandosi alla vita secolare di alberi come il cedro himalayano, il leccio e il ciliegio. Giuseppe Garibaldi ne richiese la consulenza anche per la sua villa di Caprera. Attorno alla Villa museo di Caprera si può ancora avvertire il sentimento religioso per la natura che accompagnò l’eroe dei due mondi negli ultimi anni della sua vita. Sull’oliveto e i ginepri svetta il monumentale Pino di Clelia, piantato da Garibaldi in onore della figlia, nata nel 1867. Tutto intorno, il mare incontaminato della Maddalena.

Anche l’ingegnere gallese Benjamin Piercy (che realizzò le ferrovie in Sardegna) fu attirato in Sardegna dai profumi di una terra incontaminata. Il parco inglese realizzato a Bolotana si estende alle spalle del villino padronale. Il suo interesse per la Botanica è racchiuso nelle forme coniche e cilindri di di esemplari come l’abete di Spagna, il cipresso di Lawson e il bosso delle Baleari.

Spiritualità e natura accolgono i visitatori del parco di San Leonardo di Siete Fuentes, splendido borgo nei boschi presso Santu Lussurgiu. La chiesetta medievale con le croci di Malta e le sette fontane, sono circondate da 5 ettari di “silenzio”. Un parco di olmi e castagni aceri e tassi con rivoli d’acqua che scendono dolcemente a valle emettendo un suono musicale eterno che racconta le bellezze straordinarie della Sardegna.

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